Regia di Leos Carax vedi scheda film
Storia d'amore dolce e furiosa allo stesso tempo, poetica ma di un realismo dirompente che si rivela nei volti interessanti, giovani e diversamente belli di due interpreti (Denis Lavant gia' scavato ma bello di gioventu' e vigore, attore che seguira' il suo regista per sempre e Mireille Perrier che sembra una diva del bianco e nero d'altri tempi) che sembrano vivere il disincanto di un amore che esplode improvvisamente tra due infelici emarginati o solo dimenticati. Alex ha appena tentato di uccidere un suo rivale, Mireille vive il dolore di un abbandono che non riesce ad accettare. Si incontrano per caso e le loro strade torneranno ad incrociarsi, anche se l'amore che lui prova per la ragazza triste non riuscira' a farla desistere dal suicidio, che anzi finira' per rendere piu' facile in uno dei finali nel contempo piu' tragici e poetici che si ricordino.
Girato in un bianco e nero che incanta e seduce, quasi da Nouvelle Vague, l'esordio di Carax e' un film visivamente straordinario in cui gli attori sembrano recitare rinchiusi in un acquario, mentre con gli occhi sgranati (splendido il volto di Mireille Perrier) guardano attoniti e disarmati lo schermo come un pesce che urta il vetro che gli limita la liberta' ma gli assicura allo stesso tempo il mantenimento in vita.
Fino alla scelta finale, tragica e definitiva che riesce a manifestarsi grazie all'intervento sempre irruento di Alex, che compie a suo modo il suo ultimo e fondamentale gesto d'amore.
Esordio folgorante di un autore mai facile, mai scontato o convenzionale, spesso eccezionale e stordente, originale e coraggioso fino all'autocensura, tanti sono i film che progetta e non riesce a realizzare.
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