Regia di John Cromwell vedi scheda film
Schematico ma incisivo. Lo schema è semplice: se lo stato deve recuperare un delinquente applicando metodi repressivi e offensivi della dignità umana (la carceriera Harper) al posto di vere e proprie metodologie psicosociali (la direttrice), il risultato non può che essere negativo e tragico. E di tragedia si tratta. Caged è la tragedia di una giovane donna comune, violentata nella coscienza morale da un sistema ottuso e corrotto, capace solo di generare odio e frustrazione. La preda si arrabbia, degenera, reagisce e diventa predatore. Alla faccia della riabilitazione... Il film arriva a questo amaro traguardo con una storia lineare, causa-effetto, non risparmiandoci momenti di violenza fisica e psicologica dal forte impatto shock. Come dimenticare la rasatura di Marie e l'assassinio della Harper con tanto di incitazini "Scannala! Scannala!". Il progetto 'pugno allo stomaco' è perfettamente riuscito, sia per i temi e l'approccio ma anche grazie ad una gran regia, sinuosa ed agile nel districarsi fra i volti e la location claustrofobica del carcere, dove i chiaro scuri continui della magistrale fotografia b/n enfatizzano il climax del dramma. Altra perla rara di Cromwell da recuperare assolutamente.
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