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La mia cena con Andre

Regia di Louis Malle vedi scheda film

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La recensione su La mia cena con Andre

di Baliverna
6 stelle

Si mangia poco e si parla molto, moltissimo, in questa cena. Il film in generale è un vero atto di coraggio, ma non di quelli boriosi e provocatori, o ancora fini a se stessi. Il regista Louis Malle fa un sincero tentativo di costruire un intero film su una conversazione a tavola tra due uomini. E in generale bisogna dire che ci riesce (il che non è affatto poco).
Quello dei due a cui è dedicato più spazio è Andrè, attore in declino che racconta all'amico ogni sorta di avvenimenti e i più bizzarri aneddoti della sua vita. Il personaggio ha una cultura che definirei New Age, con cascami disordinati di cristianesimo. A poco a poco ne esce il ritratto di un uomo che con una definizione indugente si può designare eclettico ed aperto ad ogni esperienza, libero da schemi mentali; epiteti meno bonari ma più sinceri sarebbero invece un uomo che è vissuto nel caos, vagando senza criterio tra un'esperienza stravagante e un'altra, deluso dalla professione di attore, che si è lasciato coinvolgere in sinistri riti paganeggianti, che molte volte ha toccato il fondo. Le testimonianze di persone che lo hanno visto in certi momenti, infatti, e le sue su di sé sono discordanti proprio per l'estrema indulgenza di queste ultime.
Wally, invece, è un uomo più normale e non eccentrico, che conduce un'esistenza standard, e pure piuttosto grama e incolore.
Bisogna dire che le conversazioni tra i due amici si lasciano seguire, e non sono mai banali o prive di interesse. Certo, ci vuole a momenti un po' di buona volontà e di sforzo di attenzione, ma gli aneddoti raccontati o le teorie sull'esistenza sono a loro modo sempre interessanti.
I due attori sono bravi, e credo che anche loro facciano una scommessa con se stessi: sempre seduti ad un tavolo di ristorante, con due cineprese una destra e una a sinistra. Malle distingue solo tra le due angolature e tra mezzi piani e primi piani. Il nerbo del film sono insomma i dialoghi, le conversazioni tra i due.
Considerando il film preso in sé lo definirei sicuramente riuscito, perché riuscir a tener vivo l'interesse con questi mezzi è un risultato non da poco. In generale, tuttavia, è un film discreto e passabile, non propriamente bello. E' sicuramente interessante, comunque, vedere cosa si possa fare con il talento e dei buoni dialoghi. Si può anche dire che Malle faccia una prova in direzione del suo bellissimo "Vanya sulla 42esima strada".
Una curiosità: i due personaggi hanno gli stessi nomi dei loro attori, e l'attore che interpreta il vecchio cameriere si chiama Butler (cioè "cameriere").

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