Regia di Jean-Jacques Annaud vedi scheda film
Avventuroso preistorico, che sembra muovere dalle battaglie scimmiesche di 2001: Odissea nello spazio, per arrestarsi un attimo dopo, quando l'uomo (non del tutto sapiens, ammesso che mai lo sia diventato) ha scoperto il fuoco, ma ancora non sa crearlo e riesce soltanto a conservarlo. La scimmia sta diventando comunque nuda, ovvero si sta differenziando dal primate dal quale deriva, secondo la celebre definizione di Desmond Morris, autore della Scimmia nuda (l'uomo) e collaboratore di Annaud per la gestualità dei suoi neandertahliani. Fornita una base credibile per i suoi ominidi (probabilmente troppo alti rispetto alla realtà dell'epoca, ma in un film del genere penso che qualche anacronismo sia perdonabile), anche grazie alla collaborazione di Anthony Burgess per il linguaggio, La guerra del fuoco è un'avventura preistorica avvincente, tra uomini primitivi antropofagi, tribù evolute di homo sapiens, mammuth e tigri con i denti a sciabola. Annaud sarà un regista che scolpisce i propri film in maniera paleolitica, ma sa come attirare l'attenzione dello spettatore grazie ad elementi che hanno sempre incuriosito tutti da che mondo è mondo, o quasi.
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