Regia di Paolo Cavara vedi scheda film
Appena cominciato il film, un tizio cui piace essere preso a ceffoni dalle donne viene strangolato: il commissario Lomenzo deve indagare, incalzato dal suo superiore. Di lì a poco, a una signora su un bus viene sfondata la testa con una chiave inglese, una prostituta viene bruciata viva, e c'è chi finirà investito da un camion. I delitti sono compiuti nella maniera più disparata, ma c'è un unico autore: le ragioni sono legate ad un ritrovo di alto borghesi con la passione del proibito, e a qualcosa che è successo in uno di questi convegni. Inoltre, chi uccide lascia sul luogo del delitto un'illustrazione riguardante il libro per bambini "Pierino Porcospino".... Giallo diretto da Paolo Cavara, che già aveva girato "La tarantola dal ventre nero", nella scia dei successi argentiani dei primi anni Settanta, "...E tanta paura", contrariamente al titolo, di brividi ne suscita piuttosto pochi. Se il plot riguardante la catena di delitti poteva essere degno di nota, la soluzione è abbastanza scombinata, e un pò tutto il film procede più a spintoni che fluidamente: c'è la permissività degli anni Settanta, l'amore libero e la sfida a chi è più vizioso, omicidi che vengono realizzati in strada e nessuno vede, e via elencando. Michele Placido, in uno dei primi ruoli da protagonista, ci mette una vaga ironia, e Corinne Clèry sfrutta la sua innegabile fotogenia, Tom Skerritt c'entra poco, e recita del tutto fuori registro, Eli Wallach sta sullo sfondo con aria sorniona. Oggi abbastanza dimenticato, ma si può capirne il perchè.
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