Regia di Paolo Cavara vedi scheda film
Qualche spunto interessante (carina l’idea dell’assassino che adotta lo stesso modus operandi con il quale un determinato tipo di vespa uccide la tarantola) e una regia che ricorre in abbondanza a soggettive e primi piani non sono sufficienti a dar vita a un prodotto convincente.
La sceneggiatura è priva di quell’impronta capace di coinvolgere l’attenzione dello spettatore. Vuoi perché la rosa dei papabili assassini risulta essere – di fatto - limitata a due personaggi, vuoi perché vi sono varie buche di sceneggiatura (perché il fotografo e l’ultima vittima ricattavvano le ragazze?che relazione c’è tra l’assassino e il modus operandi della vespa?) oltre a momenti che hanno il solo scopo di confondere e sconcentrare lo spettatore (vedi tutta la parte che ruota attorno alla droga).
Cavara si impegna nella regia, ma non regala sequenze oniriche capaci di restare impresse a lungo nella mente. Peccato che non abbia avuto il coraggio di rendere più violente e perverse le messe in scena degli assassinii (che, ahimé, alla lunga tendono a essere ripetitivi). In ogni caso, se il film non decolla la colpa non ricade troppo su Cavara.
Interessante il cast artistico con un Giancarlo Giannini, però, mai così svogliato. Molti i cammei di attori icone del cinema di genere nostrano come Barbara Bouchet (peraltro in topless), Barbara Bach, Rossella Falk e Giancarlo Prete.
Buona la colonna sonora di Ennio Morricone. In definitiva, un film per i soli fanatici di spaghetti thrilling. Voto: 5.5
Morricone è una garanzia.
Rendere più onirici gli assassini; curare meglio l'intreccio gestendo meglio i papabili assassini (evitando di togliere subito di mezzo il marito della prima vittima).
Ordinaria.
Cammeo rapido e sempre svestita.
Non male.
Delude le attese, con una prova svogliata che non mi sarei mai atteso.
Cammeo rapido.
Qualche sbavatura, ma riesce a fare meglio di molti suoi altri colleghi.
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