Le clienti di un centro di bellezza vengono uccise con un rituale agghiacciante: dapprima paralizzate con uno spillone, poi sventrate. Incaricato dell'indagine è un poliziotto che prende il caso alla leggera, finché non è sua moglie a rischiare la pelle...
Note
Giallo argentiano di una certa eleganza, con un ottimo inizio (il primo delitto, quello di Barbara Bouchet, è da antologia) e uno svolgimento più convenzionale. Cavara tenta comunque di rendere interessante l'ispettore interpretato da Giannini, e il cast femminile è davvero notevole. Splendido il titolo "zoologico"; colonna sonora (non di routine) di Ennio Morricone.
atipico giallo all'italiana classe '71, che sembra avere a che fare con le prime opere di Dario Argento dal titolo.
In realtà il film di Cavara è un nuovo genere distaccato da quello argentiano, più morboso e vouyeristico
Uno dei titoli più fedeli alla filosofia argentiana, qui rispettata anche per contenuti e confezione. Assieme a Mio caro assassino è tra i più ricordati del filone "giallo all'italiana".
Pila di morti a Roma: s'aggira un maniaco che prima paralizza le sue vittime con un ago, poi le pugnala al ventre. Indaga l'ispettore Tellini (Giancarlo Giannini). Noiosetto, regia senza nerbo, brividi che fanno cilecca.
Maria (Barbara Bouchet) subisce un'aggressione violenta, viene paralizzata con uno spillone conficcato nel collo, quindi sventrata in stato di coscienza. Il marito Paolo (Silvano Tranquilli) è il primo sospettato perchè a conoscenza del fatto che la moglie è ninfomane. Mentre il commissario Tellini (Giancarlo Giannini) -demotivato, distratto dalla bella… leggi tutto
Sinceramente credevo peggio prima di apprestarmi alla visone ma poi dopo il primo omicidio decisamente ben girato mi sono rapidamente ricreduto e ho cominciato a guardarlo con altro occhio,un po'piu'interessato.In effetti non è male,piu'che al primo Dario Argento forse anche per motivi di data guarda piu'all'opera del maestro del brivido Mario Bava ma senza essere pedissequamente derivativi.A… leggi tutto
Sulla scia del successo di Dario Argento (L'uccello dalle piume di cristallo, 1970, e Il gatto a nove code, 1971), anche Cavara prova a dirigere un giallo-thriller con tinte morboso-sessuali e con un titolo che comprenda in sè un animale. Purtroppo La tarantola dal ventre nero è un film moscio, sia nel ritmo che nella recitazione: e questo nonostante un cast di buon livello, il che… leggi tutto
Maria (Barbara Bouchet) subisce un'aggressione violenta, viene paralizzata con uno spillone conficcato nel collo, quindi sventrata in stato di coscienza. Il marito Paolo (Silvano Tranquilli) è il primo sospettato perchè a conoscenza del fatto che la moglie è ninfomane. Mentre il commissario Tellini (Giancarlo Giannini) -demotivato, distratto dalla bella…
Una misteriosa serie di omicidi è seguita dal commissario Tellini, le cui piste portano ad uno centro estetico. Uno dei tanti prodotti che seguono, sia nel titolo che nelle tematiche, la scia del successo de "L'uccello dalle piume di cristallo" di Dario Argento ma senza riuscire ad eguagliare l'ispiratore. Di sequenze ricordabili c'è solo il primo omicidio e il resto è dimenticabile, colpo di…
Film giallo anni settanta con il solito titolo bellissimo,titoli di testa tutti sullo splendido corpo della Bouchet e trama che si segue volentieri fino alla fine con un'incerto commissario, interpretato da Giannini.Questo genere di film hanno fatto la storia del cinema bis nostrano e si rivedono sempre volentieri.
Sulla scia del successo di Dario Argento (L'uccello dalle piume di cristallo, 1970, e Il gatto a nove code, 1971), anche Cavara prova a dirigere un giallo-thriller con tinte morboso-sessuali e con un titolo che comprenda in sè un animale. Purtroppo La tarantola dal ventre nero è un film moscio, sia nel ritmo che nella recitazione: e questo nonostante un cast di buon livello, il che…
Non vedenti, a volte anche invisibili. Una moltitudine come in Cecità, il film di Mereilles tratto dal lavoro del premio nobel Saramago, o solitari e disperati come la protagonista di Dancer in the Dark, una…
Qualche spunto interessante (carina l’idea dell’assassino che adotta lo stesso modus operandi con il quale un determinato tipo di vespa uccide la tarantola) e una regia che ricorre in abbondanza a soggettive e primi piani non sono sufficienti a dar vita a un prodotto convincente.
La sceneggiatura è priva di quell’impronta capace di coinvolgere l’attenzione dello spettatore. Vuoi…
Tra i numerosi tentativi di imitare il cinema delittuoso ed erogatore di brividi del primissimo Argento, con tanto di titolo "zoofilo" compreso, questo di Paolo Cavara è tra i più apprezzati e stimati dagli appassionati del genere thriller: il commissario Giannini indaga su omicidi compiuti facendo cadaveri in un beauty-center utilizzando la tecnica del ragno del titolo, quindi sventrando dopo…
Sinceramente credevo peggio prima di apprestarmi alla visone ma poi dopo il primo omicidio decisamente ben girato mi sono rapidamente ricreduto e ho cominciato a guardarlo con altro occhio,un po'piu'interessato.In effetti non è male,piu'che al primo Dario Argento forse anche per motivi di data guarda piu'all'opera del maestro del brivido Mario Bava ma senza essere pedissequamente derivativi.A…
Uno dei gialli di derivazione argentiana meglio riusciti: i temi sono risaputi e si può indovinare l'assassino con una certa semplicità, nonostante i tentativi di portare lo spettatore fuori pista. Questi i difetti di sceneggiatura. I pregi stanno invece nella regia di Cavara che all'efficacia e alla professionalità non ha paura di aggiungere (mi pare) una tendenza alla lentezza, peraltro non…
Giallo dall’evidente matrice argentiana con almeno un omicidio (il primo) a dir poco entusiasmante per gli appassionati del genere. Cavara dirige con notevole eleganza e crea dei personaggi interessanti, ma la sceneggiatura di Lucile Laks (il soggetto è del produttore Marcello Danon) non è di quelle che brillano per inventiva. Nel cast figura anche Stefania sandrelli nei panni della moglie…
Meticolosa imitazione Argentiana, forse tra le più riuscite,con un discreto senso dei luoghi, qualche iniezione di erotismo,una suspence abbastanza calibrata e un buon cast.
Nessuna novita sul fronte (il filone è sempre quello a partire dal titolo) ma tutto sommato il film scorre benino e l'accompagnamento musicale di Morricone mette una certa nostalgia per un cinema che non si fa più.
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Commenti (4) vedi tutti
atipico giallo all'italiana classe '71, che sembra avere a che fare con le prime opere di Dario Argento dal titolo. In realtà il film di Cavara è un nuovo genere distaccato da quello argentiano, più morboso e vouyeristico
commento di emmabonzagni23Uno dei titoli più fedeli alla filosofia argentiana, qui rispettata anche per contenuti e confezione. Assieme a Mio caro assassino è tra i più ricordati del filone "giallo all'italiana".
leggi la recensione completa di undyingPila di morti a Roma: s'aggira un maniaco che prima paralizza le sue vittime con un ago, poi le pugnala al ventre. Indaga l'ispettore Tellini (Giancarlo Giannini). Noiosetto, regia senza nerbo, brividi che fanno cilecca.
commento di moviemanla bella bouchet e il finale a sorpresa non bastano a salvare questo giallaccio.
commento di wang yu