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L'occhio selvaggio

Regia di Paolo Cavara vedi scheda film

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La recensione su L'occhio selvaggio

di tafo
6 stelle

Anti cinema nouvelle vague o giornalismo embedded ante litteram?

Andare dove le cose accadono o farle accadere nel posto in cui siamo. Cinema verità o cinema menzogna. Il film svela il meccanismo dei mondo-movie nati qualche anno prima grazie anche al nostro regista. Cavara conosce quindi molto bene quello che c’è dietro a questi film , dove l’occhio più che selvaggio appare cinico e spietato. Le cose devono accadere davanti alla cinepresa, e la pellicola non può essere sprecata davanti ad un palazzo aspettando qualcosa che non avverrà mai. Il pubblico vuole la violenza e la trasgressione per sublimare attraverso lo schermo e soddisfare le sue pulsioni sadomasochiste al cinema cercando di evitare ogni fenomeno emulativo. Chi fa film deve andare nei posti giusti a trovare i fatti e i personaggi più strani ai nostri occhi di occidentali. Trasformare ogni situazione in una situazione di pericolo, come restare da buoni borghesi in vacanza nel deserto senza benzina, solo per vedere quanto ci si può abbrutire finché non arrivano i soccorsi. Il regista del film nel film usa tutti quelli che gli sono vicino come cose delle quali può disporre in vista del fine supremo che è quello del cinema a tutti i costi materiali e umani. Il rapporto con la donna, conosciuta nel deserto e convinta a lasciare il marito, diventa importante come occhio medio borghese in anteprima su quello che il nostro filma, come reazione immediata e comune su quello che vede. Pubblico che allora non sapeva che tutto veniva illuminato e messo sotto i riflettori per essere venduto come qualcosa di esotico e poco legale per noi occidentali. L’idea della presunta supremazia occidentale oggi fa ridere anche se i rischi corsi per fare queste opere erano concreti e sempre presenti visto che bisognava forzare le situazioni per portare a casa il risultato ed evitare ogni cavillo morale residuo. Opera che oggi può apparire datata e naif ma che spinge alla riflessione su un tipo di cinema che negava tutto quello che la nouvelle vague aveva insegnato.

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