Regia di Takashi Miike vedi scheda film
Rainy Dog è un film giapponese del 1997, diretto da Takashi Miike
Takashi Miike è tra gli autori più prolifici e poliedrici del moderno cinema giapponese. Durante gli anni Novanta il suo nome incomincia a circolare anche al di fuori del Giappone e nel 1995 firma il suo primo capolavoro con Shinjuku Triad Society, capitolo iniziale della Black Society Trilogy; trilogia anomala (un po' come accadrà con Dead or Alive) dove l'unico elemento in comune è l'attore Tomorowo Taguchi che però interpreta sempre personaggi diversi.
Rainy Dog è il secondo capitolo di questa trilogia, un noir maestoso dove troviamo tutta la poetica del grande Miike, un vero e proprio maestro dell'eccesso con uno stile unico e difficilmente imitabile.
Rainy Dog (1997): locandina
Il punto di partenza della poetica di Miike è la cosiddetta "assenza di radici" che accomuna molti suoi personaggi infatti Yuji (il protagonista) è uno yakuza costretto a vivere in terra straniera, precisamente a Taipei, ed è evidente fin da subito che il suo desiderio sarebbe quello di rientrare a casa; Yuvi vive un'esistenza abbastanza tragica tuttavia cerca, in maniera molto particolare, di costruirsi la sua "felicità" ma non sarà facile e questa condizione esasperata porterà ad una violenza tipica dei film di Miike.
First Love (2019): Takashi Miike
Come già scritto in precedenza, Miike è un autore eccessivo (da un punto di vista visivo) e regala sempre scene clamorose, ad esempio all'inizio del film la macchina da presa segue uno strano individuo (T. Taguchi) urinare da un tetto di un palazzo e Miike censura i digitali dell'uomo, ormai marchio di fabbrica del regista (frecciatina satirica verso la pornografica nipponica) oppure ci mostra il figlio, indesiderato, del protagonista frugare e mangiare dalla spazzatura.
Ottima anche la messa in scena. Miike presenta una Taipei povera, caratterizzata da vicoli incredibilmente stretti, il tutto immerso in una pioggia incessante. Rainy Dog è un noir disilluso dove la yakuza viene demitizzata e non esaltata: violenza, denaro e potere sono ormai i nuovi valori che sostituiscono l'onore e la lealtà.
Due curiosità:
1) All'inizio del film il protagonista guarda al pc un film di mostri (Kaiju Eiga) genere amato dal regista.
2) La frase finale con cui si chiude il film [«Io sarò sempre qui. Quando sarai grande vieni in cerca di vendetta»] è la stessa che la Sposa dirà alla figlia di Vernita Green in Kill Bill vol.1 di Q. Tarantino (entrambi i registi si stimano molto).
Da vedere assolutamente
Non ci sono commenti.
Ultimi commenti Segui questa conversazione
Commenta