Regia di Kenji Mizoguchi vedi scheda film
Rispetto a quel gioiellino di "Le donne della notte", ho trovato un po' pesante quest'altra opera anni 40 di Mizoguchi (presentata su Fuori Orario col titolo "Cinque donne intorno a Utamaro"). Specialmente nella seconda parte il film inciampa in una sceneggiatura troppo didascalica, che affannosamente cerca di concedere il giusto spazio a una pletora di caratteri femminili e maschili. Il tema questa volta è il rapporto fra Arte e Vita, o anche quello fra arte accademica e arte spontanea. Da notare come la Donna, a differenza di altre opere del maestro nipponico, non viene qui vista come un soggetto oppresso e maltrattato, ma come una musa ispiratrice. In un certo senso, il suo ruolo in una società comunque fallocentrica viene rivalutato: le donne di Utamaro sono sensuali, denotano spesso un temperamento forte, indipendente e soprattutto sono rispettate, nonostante il contesto ultra-tradizionalista del Giappone dei Samurai. Il film non manca di momenti riusciti, ma nel compenso non riesce a mantenere la stessa intensità per tutta la durata.
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