Regia di Kenji Mizoguchi vedi scheda film
La vacuità della vita e lo splendore dell'arte.Utamaro è uno xilografo che è molto confidente della sua arte al punto da essere preso quasi per sovversivo.Ma quando si mette contro un altra scuola di disegno,il samurai che lo sfida si accorge della verità che gli racconta Utamaro:gli altri disegnano forme vacue,Utamaro dà vita a quello che disegna.E la sua arte condiziona la sua vita anche se a lui non importa poi moltissimo.Attorno a lui uno stuolo di personaggi alcuni dei quali andranno fino in fondo nelle proprie convinzioni a costo della vita.Francamente questo è il primo film di Mizoguchi che vedo e mi ha affascinato nel suo lento incedere,nel suo andamento sinuoso,nel suo orchestrare sequenze memorabili e di modernità assoluta.Un film che parla dell'artista e di come si rapporta alla sua arte,un arte che parla rigorosamente maschile in una società giapponese del XVII secolo ancora condizionata da retaggi antichissimi.Utamaro alla fine viene dipinto quasi come un voyeur,che si prende la responsabilità delle proprie azioni,ma decisamente umano nelle sue pulsioni....
un Utamaro molto umano,pure troppo
conoscevo solo di nome questo regista,questo è il primo tassello della mia conoscenza diretta della sua opera
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