Regia di Allan Dwan vedi scheda film
Una produzione monumentale degna di DeMille, dove la ricostruzione storica è accurata e dettagliata in ogni minimo particolare e ci restituisce un Medioevo difficile da dimenticare.
Sfarzo di costumi e scenografie accompagnano uno dei migliori film muti di sempre: avventura, amore, duelli e (tanta) ironia ne fanno uno dei capolavori del genere, eguagliato solo da “Captain Blood”, 1935 di Michael Curtiz e da “La leggenda di Robin Hood”, sempre di Curtiz (che è il Robin Hood cinematografico insieme a quello in analisi).
La fotografia, ricercata e studiata come di rado capita di vedere, conferisce poi magniloquenza alle immagini.
Nonostante si tratti “solo” di un film di genere, avente tra i propri scopi quello di glorificare la star del muto Douglas Fairbanks (agile, scattante, fulmineo e vivace), il mix degli elementi necessari a decretarne la riuscita è semplicemente perfetto.
Un soffio di gioia e vitalità.
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