Regia di James Gray vedi scheda film
Seconda prova dell'interessante regista Gray, qui con una storia presa dalla cronaca in cui fu coinvolto il padre del regista. Quindi un plot che deve fare i conti anche con un sentimento personale da cui registicamente deve prendere le distanze per poterlo raccontare in maniera efficace. Ci riesce bene, anche se in alcuni momenti si percepisce la voglia di arrivare verso una giustizia intima e provata. Una racconto efficace, che non si arrampica in sentimentalismi di maniera, ma un tono asciutto e sensibile, allo stesso momento, un scalata inesorabile che porta alla violenza privata e familiare. Gray partecipando alla stesura della sceneggiatura riesce a mantenere integro quello che è il suo pensiero, un film non gridato, ma tutto preso nei meandri dei sentimenti e delle situazioni che danno all'azione il giusto impiego e mai in tono spettacolare, forse per questo il film non è stato un successo in America, ma vedendolo oggi se ne apprezza i pregi in maniera serena. Un cast formidabile riesce a riempire ogni spazio possibile, dando ai personaggi il rilievo giusto e mai compromesso da inutili protagonismi
Una storia anche dolorosa ed efficacementre rappresentata
Seconda prova e conferma di un nome di mtutto rispetto nel cinema
Un volto doloroso e sensibiule, una discreta prova
Un personaggio non facile da portare avanti con delle peculiarità diverse, ma ben interpretate
In versione mora, dove spiccano i suoi occhi, ed un sensibilità vera
Lo zio doppio e anche triplo, un bel ruolo che lo rimise in mostra, malgrado il flop al botteghino
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