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Guendalina

Regia di Alberto Lattuada vedi scheda film

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La recensione su Guendalina

di Baliverna
8 stelle

Bello questo film sul lento innamoramento di due giovani, nessuno dei quali lo ha progettato o cercato. La pellicola è diretta da Lattuada, ma del regista non si trovano la durezza e la cattiveria che normalmente mette nei suoi film. La sostanza del film e la sensibilità sono secondo me di Valerio Zurlini, cioè l'autore del soggetto. Lattuada, comunque, fa ad esse un buon servizio.
E' interessante, come dicevo, seguire il percorso dei protagonisti, che li porta lentamente ad avvicinarsi l'uno all'altra. Lei è una ragazza di buona famiglia piuttosto civetta, viziata e volubile, e si diverte a fare la superiore con i ragazzi che incontra. Conosciuto lui, invece, passa gradualmente dalla simulazione e dal portare maschera al mostrarsi con autenticità, abbandonando tutti quei modi di fare che la rendevano un po' antipatica. Lui, dal canto suo, che inizialmente sembra interessato a tutto tranne che a lei, si arrende piano piano all'amore che bussa al suo cuore. Vista la sua indole anti-sentimentale, ammettere a lei e ha se stesso di amare Guendalina gli costerà un po' di fatica, ma poi ce la farà.
Jacqueline Sassard è splendida in tutti i sensi, è dà di Guendalina un'interpretazione sensibile e ricca di sfumature, oltre che molto femminile. Sono riuscite anche le sue espressioni di sofferenza per la separazione dei genitori. Raf Mattioli se la cava bene, ma l'altro a lasciare il segno è Raf Vallone. E' molto credibile, anche per aspetto fisico e portamento, come marito donnaiolo. A questo proposto segnalo la sequenza, di grande abilità registica, dell'incontro di lui con l'altro marito donnaiolo in compagnia di una bellona: in una manciata di secondi si vede lo scambio di sguardi con la donna, la tacita intesa, e la sottrazione dell'etichetta della valigia di lei per poterne avere l'indirizzo... Quando si dice la forza espressiva del cinema.
In generale, il film è un riuscito ritratto di un amore giovanile tra gioie e dolori, almeno per come lo si viveva qualche tempo fa. Colpisce la Sassard che sussurra dolcemente a lui "Io sono la tua ragazza, d'ora in poi non andare più con quelle [prostitute]". Commuove con semplicità.

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