Regia di Leonard Kastle vedi scheda film
Avvincente genealogia ed evoluzione di una coppia di amanti diabolici. Una cronaca dettagliatissima ed agghiacciante, con accenti da commedia grottesca e sprazzi mélo in stile anni venti. La cinepresa segue i personaggi da vicino come un vero e proprio “occhio indiscreto” e la tensione, a tratti, sale alle stelle.
Una storia vera, accaduta alla fine degli anni 40, e conclusasi con l’esecuzione dei due serial killer sulla sedia elettrica l’8 marzo 1951.
La colonna sonora è affidata a potenti brani di musica sinfonica scelti dallo stesso regista, che è principalmente realizzatore di opere liriche.
Il regista, che è anche sceneggiatore del film, in un’intervista rivela di aver potuto attingere, dagli atti del processo, scarni e confusi, solo un quinto della storia. Il resto sarebbe frutto della sua fantasia; l’armoniosa coerenza di tanti particolari, aggiunti con grande immaginazione, è davvero sorprendente. Questo genere di artificio invisibile, che ricostruisce ex novo, ma fedelmente, la realtà, pur trasfigurandola nell’arte, appartiene alla lezione di Pasolini, a cui Kastle dichiara esplicitamente di essersi ispirato.
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