Sant'Agostino scriveva che la conoscenza di qualcosa si ottiene attraverso "l'illuminazione" della mente: attraverso questo processo,
la mente vede la verità allo stesso modo in cui i nostri occhi vedono il mondo fisico.
Lo studente Franciszek è una mente brillante che ha scelto la facoltà di Fisica come campo ove concentrare la sua attenzione, per il fatto che essa si basa su leggi sicure ed incontrovertibili.
Da scrupoloso "verificatore" della stretta attinenza dei fenomeni a fatti e circostanze che regolano l'essenza della vita reale sul pianeta, il ragazzo avrà bisogno di intraprendere scelte di vita e professionali piuttosto bizzarre a prima vista, in grado di lasciare interdetti coloro che gli vivono accanto e che con lui cercano di instaurare rapporti familiari solidi e definitivi: un imòiego come operaio in uan fabbrica siderurgica e un approfondimento sui misteri della mente umana, coltivato a diretto contatto con i malati di mente, saranno le basi in grado di far crescere lo studioso, ma anche i presupposti che rischieranno di far crollare quell'abbozzo familiare che l'uomo ha tentato di impalcare, trovandosi di fronte a problematiche tutt'altro che teoriche da affrontare con soluzioni concrete ed attuabili.
Il secondo, assai riuscito film di Krzysztof Zanussi, si fonda sulla ricerca della verità, intesa proprio come ricerca affannosa ed ostinata di quella illuminazione che apra la mente per far arrivare il ricercatore ad una verità dei fatti inequivocabile e dimostrata.
Lo stile asciutto del regista, che alterna narrazione concitata ad interviste in stile documentaristico, è davvero riuscito ed interessante, fondamentale per rendere incalzante ed urgente quella ricerca affannosa che diviene l'ossessione più impellente in capo all'ostinato e coraggioso protagonista, ben reso dall'attore Stanislaw Latallo, all'interno di un film denso di argomentazioni che si fa seguire nonostante la complessità dei termini in gioco.
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