Regia di Mario Monicelli, Steno vedi scheda film
Questo film di un realismo incredibile e di momenti comici che toccano vette altissime puo' essere considerato a pieno titolo un precursore della futura commedia all'italiana.La genialita' dei registi e degli sceneggiatori(non a caso premiati a Cannes) e' stata sopratutto quella di sdoganare finalmente il grande Toto' dai suoi ruoli puramente mimici,farseschi e puramente rivistaioli,in questo film compare un Toto' finalmente dal volto umano e da tratti puramente realistici e populisti, non che il grande attore napoletano non ci regali momenti di pura comicita' di grande verve, ma in questo film rappresenta l'italiano che lotta per sopravvivere e che letteralmente campa alla giornata,la frase che rivolge al brigadiere Bottoni in questo caso e' inequivocabile: "Ma cosa vuoi da me? non lo vedi che sono un poveraccio....",Aldo Fabrizi invece rappresenta alla grande l'uomo di legge un po goffo e imbranato,molto servile nei confronti dei superiori che per non essere licenziato a causa della sua negligenza che causa la fuga del ladruncolo (Toto')mette in piedi un'escamotage per riacciufare il ladro arrivando a fraternizzare e a fare amicizia con la famiglia del ladruncolo all'insaputa di quest'ultimo, in un susseguirsi esilarante di fughe ed equivoci ma anche di momenti malinconici e drammatici di due uomini cosi' antitetici ma anche vicini nei problemi quotidiani,nelle malattie e nelle vicisittudini.Guardie e Ladri puo' essere considerato un film con ampi tocchi neorealistici gia' visti nel capolavoro di De Sica "Ladri di biciclette",anche se quest'ultimo film navigava piu' in un mare di sofferenza e drammaticita',mentre il film di Steno e Monicelli vira piu' verso il comico facendo ridere di tragedie umane, lo sfondo e' comunque uguale al film di De Sica,e cioe' quello di una Roma devastata ancora dalle ferite della guerra,una Roma fotografata magistralmente da Mario Bava visibile e palpabile in tutta la sua poverta' e il degrado qui descritto in periferie langose e desolate di pasoliniana memoria.Dunque Guardie e ladri puo' essere considerato a tutti gli effetti un puro e geniale capolavoro della comicita' italiana,un film che ha aperto il fortunato ciclo della stagione d'oro della "commedia all'italiana" consistente in storie di tragedie e drammi umani,ma anche di vizi, tic e nevrosi puramente italici che hanno lo scopo di far ridere lo spettatore.Toto' tocca le vette piu' alte della sua arte recitativa in un film che puo' essere considerato uno dei migliori della sua carriera,dimostrando cosi' di non essere un guitto di terza serie come veniva definito dai critici ma un genio dell'arte recitativa,la scelta di Fabrizi come antagonista è azzeccatissima e regala un film brioso e indimenticabile grazie anche all'ottima regia e da una sceneggiatura geniale che completa il quadro perfetto di un Italia povera e disperata e di un popolo che lotta in ogni modo per sopravvivere.
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