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Z, l'orgia del potere

Regia di Costa-Gavras vedi scheda film

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La recensione su Z, l'orgia del potere

di sasso67
8 stelle

Il titolo originale era solo "Z" e non si capisce, se non quella di aggiungere un sostantivo pruriginoso (orgia) , la necessità di cambiare il titolo, anche perché il potere qui non fa nessuna orgia, ma, al contrario, si dimostra inetto e pasticcione, fino al punto da dover coprire i propri crimini maldestri con un colpo di stato. E nel finale di un film il cui contenuto è tragico ma raccontato con gli schemi della commedia, si raggiunge il grottesco, quando vengono elencati i divieti imposti dalla giunta dei colonnelli, che comprendono Sofocle, Euripide, Aristofane, Tolstoy, Ionesco, il menzionare che Socrate era omosessuale, e perfino la lettera Z, dato che nel greco antico stava per "Zei", cioè "è vivo", riferito ovviamente al personaggio interpretato da Yves Montand, che adombra la figura reale del deputato d'opposizione Gregorios Lambrakis, ucciso nel 1963 a Salonicco da killer appartenenti a un'organizzazione d'estrema destra anti parlamantare (più volte nel film questi personaggi pronunciano la parola "parlamentarismo" con evidente disprezzo) e protetti dalla polizia. "Z", intelligentemente sceneggiato dal fido Jorge Semprun, è uno dei migliori film di Costa-Gavras, autore del più famoso (anche perché prodotto in America) "Missing - Scomparso" (1982).

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