Regia di Marina de Van vedi scheda film
E' un film disturbante, difficile da assimilare perchè tutto ciò che si vede non ha una spiegazione apparente, oltre a presentare scene abbastanza forti. La protagonista è sempre davanti ai nostri occhi, seguiamo le sue vicende quotidiane ma non si riesce a cogliere cosa c'è dietro quella voglia di automutilarsi e di assaporare sè stessa, la sua carne e il suo sangue. Forse è una reazione inconscia, un istinto di ribellione verso il nulla che la circonda formato dalla sua rete di relazioni sociali improntate sulla superficialità. Il recupero della corporalità mi è sembrato un superamento ad una insensibilità personale che non le permette, prina dell'incidente iniziale, di sentire dolore. E' una spiegazione personale perchè il film non offre spiegazioni, non esiste un pregresso del personaggio che aiuti a capire il perchè di questa sua "esigenza". Un tono gelido, per nulla rassicurante dominato da quest'attrice/regista con una messa in scena fredda e con un'interpretazione straordinaria per intensità. Poca colonna sonora, ma molto sonoro di sottofondo che diventa sempre più opprimente e malato nelle scene di mutilazione.
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