Regia di Michele Lunella vedi scheda film
Parentesi tonde è un film così brutto da non crederci neppure lui stesso: per questo motivo, ahinoi e ahitutti, non può competere sul piano del trash con cacolavori indiscutibili del calibro di Branchie, Favola, Alex l'ariete, Cemento armato. Soprattutto qui i volti televisivi sono troppi e la storia si frammenta di conseguenza, seguendo le vicissitudini dei vari vergognosi interpreti: va benissimo prendere la presunta nobile Patrizia De Blanck, d'accordissimo per Raffaella Lecciso, Karim Capuano di Uomini e donne è una scelta felicissima, ma forse focalizzare di più la storia su uno di essi e tenere gli altri di contorno avrebbe sortito effetti ancora più dannosi e quindi divertenti ai nostri fini. In questo modo, invece, è un'alternanza continua di latrati da ogni dove, che produce un effetto cacofonicamente dispersivo anche maggiore nella già sconclusionata trama (sceneggiatura, utilizzando con ampi voli di fantasia questo termine, di Manuela Pincitore, Noa Palotto e del regista stesso): l'effetto vomito è garantito, ma quello risata di ludibrio non molto spesso. Anche, e questo va detto in suo onore (sempre parlando in termini di sfacelo trash), per la totale incapacità di Lunella di gestire la macchina da presa, tanto da far balenare a più riprese il pensiero che questo film sia stato realizzato male apposta, che so, per una scommessa persa o chissà che altra assurda ragione. Oltre ai citati incapaci di cui sopra, nel cast ci sono anche Antonio Zequila, Francesca D'Auria, le comparsate di Giucas Casella e Flavia Vento e infine Eva Henger, che nel mezzo di una simile catastrofe sembra quasi un'attrice (ma no: non lo è, sia chiaro, era solo una boutade). Il risultato complessivo è soltanto quello di un piatto fotoromanzo recitato da nausea e diretto da un totale incompetente: mancano i colpi di genio (ad es. tentare di capire cosa sta dicendo Tomba per tutto Alex l'ariete) e le scene madri (Vaporidis e lo specchietto in Cemento armato), si sonnecchia e si ridacchia, ma il trash - quello vero - deve nutrirsi di un'innata carica involontaria: così, disorganizzando a casaccio un branco di risaputi somari, è troppo facile. 1/10.
Una ragazza, fuggita dall'altare, va in vacanza in un villaggio turistico con un'amica per rifarsi del matrimonio mandato a monte. Ma è solo un sogno.
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