Regia di Jean-Marc Vallée vedi scheda film
Vent'anni nella vita di una famiglia della piccola borghesia canadese: papà, mamma e cinque figli, tutti maschi, le cui iniziali fanno da acronimo al titolo del film. Al centro della vicenda c'è Zac, al quale fin da piccolo vengono attribuiti poteri taumaturgici. Zac è in aperto conflitto con il maggiore dei fratelli, che dopo varie vicissitudini morirà di overdose, e con se stesso, con quella sua voglia di essere come Ziggy Stardust, l'alter-ego androgino creato da David Bowie e diventato poi un'icona bisex.
Il film dell'esordiente Jean Marc Vallee restituisce splendidamente il tormento esistenziale del ragazzo, la sua arcigna volontà di non essere diverso, di non disattendere le aspettative del padre, vero concentrato di machismo vecchia maniera. Pur con qualche lungaggine, Crazy è ottimamente concepito sotto il profilo narrativo, condito dalla musica che ha segnato un'epoca (PInk Floyd, Rolling Stones), visionario senza eccedere. Davvero un gran bell'esordio.
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