Regia di Jean-Marc Vallée vedi scheda film
Un film particolare, che affronta la sua tematica in maniera diversa ma pienamente coinvolgente. Una famiglia con tre figli accoglie un quarto nato proprio la notte di Natale, questa nascita determina la sua diversità nel seno della famiglia, in cui vivrà per tutta la sua adolescenza in contrapposizione con i membri e con lui stesso, che non riesce ad accettare la sua natura di diverso, proprio per non contraddire le aspettative e gli affetti dei suoi familiari in particolar modo del padre. Gli altri hanno capito perfettamente la sua natura e Zac non riesce a comprenderla fronteggiando una guerra con il mondo che lo circonda e principalmente con sé stesso. La madre è l'unica persona sensibile che lo sa capire e non colpevolizzare per la sua sessualità, il padre non lo accetta, con rammarico, e vive con il figlio stesso il disagio e la via crucis che il Zac deve percorrere, ma lentamente entrerà nel pensiero del figlio e crescerà insieme a lui. Il film segue un percorso abbastanza inusuale e certamente non ovvio, che dà quello spessore necessario ad una storia che altrimenti si adagiava in una consuetudine sfruttata e non bene evidenziata. Lo sforzo del protagonista che attraverso la musica cerca di costruire la sua identità sessuale, portandola anche su lidi diversi e lontani dalla sua natura stessa, quasi una seduta psicanalitica per rieducare sé stesso attraverso la suggestione della musica, e la scena con al canzone Space Oddity di Bowie ne è l'emblema.
Uan crescita ed una educazione sentimentale diversa
da tenere
Penso il suo esordio, particolare e ben ocncentrato
Reeves? ma non mi sembra che si da accomunare, magari un attore ch merita un visibilità di qualità, speriamo!!
Il ruolo del padre, fra il sentimentalen ed il rigido impostosi
Una bella figura di femminilità inquadrat in quegli anni
Violento, difficile come il ruolo, voleva
Zac nell'infanzia
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