Regia di Jean-Marc Vallée vedi scheda film
Un bambino che viene apostrofato in famiglia e a scuola come “frocio”, da adolescente lo diventa veramente. Oppure no? Oppure sì? O è bisex? Verrebbe da esclamare: echissenefrega!! L’unica idea, e perfido divertimento, del film è questa assurdo tira-e-molla (manco fosse un thriller dove mischiare le carte, lasciare dubbi su dubbi e mascherare l’evidenza sono elementi fondamentali) che vorrebbe essere il sintomo di quella confusione di istinti e sentimenti che regna nell’adolescenza, ma la cosa riesce solo ad innervorsire chi guarda, mentre ci si dimentica di costruire una storia solida e personaggi di spessore perché il succitato giovanotto, il burbero e perennemente incazzato genitore, la dolce e premurosa genitrice e il fratello sbandato e drogato certo non lo sono. Se non fosse per la solita ma sempre apprezzata colonna sonora d’epoca (Stones, Floyd, Bowie,…) che riesce ad impreziosire anche il più brutto dei film, questo C.R.A.Z.Y. sarebbe tutto da buttare.
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