Regia di Andrej Tarkovskij vedi scheda film
"Katok i skripka" ("Il rullo compressore e il violino")
diretto nel 1960 da Andrej Tarkovskij,
devo dire che mi è piaciuto molto.
La storia racconta che il piccolo e talentuoso violinista Sasha
non va bene all'esame di musica,
ma al ritorno a casa fa una una singolare amicizia con Sergej,
operaio addetto al rullo compressore.
Allora durante la sua pausa si incamminano
per la città e Sasha riesce così a superare prove per lui inconsuete,
come riparare e guidare l'automezzo o difendere un bambino più debole.
Il Film prodotto dalla Mosfilm Children's Film Unit,
è la prova d'esame del futuro regista Andrej Tarkovskij,
che da prova già del suo talento di narrare le storie
e di centrare l'obbiettivo anche con semplici trame come
questa.
Il regista entra nel mondo dei bambini e ci racconta questa storia
di Sasha,un bambino di 7 anni che ha il talento del violinista
dove gli altri suoi coetanei lo prendono in giro,
e lo fa con delicatezza e leggerezza trasformandola
quasi come una favola,ma anche di amicizia,
perché nello stesso giorno incontra un operaio
che lavora su un rullo compressore e insieme
si conosceranno e si confronteranno.
Questo è un cortometraggio dalla durata di 45 minuti
ma il regista fin dall'inizio ci fa entrare nella
mentalità del bambino e tutto quello che gli
gira intorno,ed è sempre dalla parte dei più deboli.
In mezzo ci mette anche l'ironia come quando
fa l'esame di musica e all'uscita la mela lasciata
alla ragazzina incontrata fuori lei se l'ha mangiata.
Da segnalare la buona direzione del Cast
dove figurano:
Igor Fomcenko-Vladimir Zamjanskij-N. Arkangelskaja-
Marina Adzubej-Jura Brusser-Slava Borisov-
Sasha Vitoslavskij-Sasha Ilin-Kolja Kozarev-
Zenja Maksimova-L. Semenova-G. Zdanova-
M. Figner-Tanja Prokhorova-Zena Kljakovskij-
Igor Kolovikov-Slava Volisov e Zenja Fedicenko.
Ma un altra cosa da notare e il livello visivo
dove ogni inquadratura il regista colora il
tutto e utilizza appunto questo molto bene,
facendo ogni volta come un quadro e
grazie alla fotografia di Vadim Jusov.
In conclusione un buon Film,
dove già si vede lo straordinario
talento di Andrej Tarkovskij,
dove riesce a dirigere i bambini e
farci entrare nel loro mondo,
ma anche raggiunge momenti
sublimi e dare messaggi anche
solo figurativi per com'era la
situazione in Unione Sovietica,
soprattutto quando si vedono
le gru che distruggono i palazzi
già distrutti e dietro sta uscendo
un nuovo mondo.
Il mio voto: 8.
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