Regia di Andrej Tarkovskij vedi scheda film
Il saggio di violino e un giro sul rullo compressore.E'un saggio di fine corso questo breve film di Tarkovskij che dura meno di 50 minuti.E'tenue come i suoi colori,tenero nel suo raccontare una storia esilissima,l'amicizia tra un bambino che deve fare il saggio di violino,strumento che suona di malavoglia e con alterni risultati , e l'operaio addetto alla guida di un rullo compressore che lo difende dai bulletti del quartiere,quasi un surrogato della figura paterna che nella vita del piccolo è assente.Quasi una metafora del parallelismo che ci dovrebbe essere tra arte e lavoro proletario.Amicizia fondamentale ma limitata (forse)nel tempo visto che la madre non dà il permesso al piccolo di andare al cinema col nuovo amico.E'il compimento di un viaggio iniziatico,il bimbo acquisisce consapevolezza dei propri mezzi,riesce ad essere per una volta coraggioso e anche se il saggio di violino va male la crescita è avvenuta.Più che al cinema russo del passato questo film a mio parere assomiglia molto alla Nouvelle Vague che all'epoca stava muovendo i primi passi.E'un film che sarebbe sicuramente piaciuto girare a un regista come Truffaut,capace come pochi di descrivere i bambini ponendosi praticamente alla loro altezza,cosa che non è affatto facile.Agevole individuare l'identificazione di Tarkovskij col suo piccolo,vispo protagonista:tutti e due a fine corso,entrambi che troncano un cordone ombelicale che li ha accompagnati per parte del loro percorso di vita....
regia senza troppi fronzoli
bravo
bravo
ok
non male
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