Regia di Werner Herzog vedi scheda film
L’antico sogno del volo, uccelli meccanici come allucinazioni primitive, tentativi e fallimenti, un unico obiettivo: staccarsi dal suolo.
Catastrofi di fuoco, caduta verticale, fiamme nella notte, uno sogno bruciato che attende di sollevarsi ancora.
Ingegneria aerospaziale, laboratori, aerodinamica e gallerie del vento, test subsonici.
Galleggiare in alto e osservare la vita.
Hangar giganteschi sui confini del tramonto, il ventre buio, un piccolo dirigibile bianco si muove verso la luce, nascendo nell’aria.
Accampamenti nella foresta fluviale, cercando di dipanare il caos, il peso dei ricordi, del dolore, di una tragedia - la leggerezza del volo, come cura.
Sorvolare la foresta
In silenzio.
Il Disordine incombe, pioggia e fulmini, nulla è controllabile, la sfida dell’uomo e l’attesa del momento giusto.
Vedi un pallone bianco, gonfio di elio, nel mezzo della vegetazione – la meraviglia dello sguardo, un diamante che risplende filtrando l’ultima luce che cade sulla terra.
Prospettive diverse, una conoscenza che proviene dal mondo che abbiamo intorno, dalla natura, dal nostro rapporto con essa.
Una saggezza che l’universo regala a chi la sappia accogliere ed ascoltare.
Luoghi oscuri ed erbe curative, il respiro degli alberi e delle rocce, gli insegnamenti delle piante, guardare una cascata attraverso una goccia di rugiada, la sua voce che riecheggia lontana.
Una volta sceso il volo continuerà
Nei sogni e oltre di essi.
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