Regia di Werner Herzog vedi scheda film
Documentario in netto contrasto con i tempi, che, in piena era tecnologica, ripristina l'antico mito di Icaro e la magia del non sapere. La leggenda è la certezza che, ammantata di poesia e di fede, riempie con un contenuto da fiaba il vuoto della mancata conoscenza. Il mito è una categoria ingiustamente dimenticata dal mondo civilizzato, che ignora l'esistenza, sulla Terra, di luoghi inesplorati perché irraggiungibili dall'uomo, come le cime degli alberi della foresta pluviale sudamericana ed i nidi dei rondoni nascosti dietro la cascata del Kaieteur in Guyana. Herzog rivaluta, nel rapporto tra uomo e natura, l'atteggiamento indigeno di modesta e rispettosa sottomissione, di saggia gratitudine per i suoi frutti, di cauta deferenza verso le sue leggi, e di composta meraviglia per i suoi prodigi. La costruzione del dirigibile si inserisce, in questo quadro primordiale, come una sfida tenace ma non invasiva, che mira a conquistare nuovi spazi nel creato, non con la forza, bensì con la suadente imitazione della sua bellezza. "Il diamante bianco" è un film improntato alla fragilità, propria dell'uomo, delle sue opere e delle sue credenze, che propone, non solo metaforicamente, la leggerezza come un sano principio esistenziale: essere cedevoli, e lasciarsi trasportare, come gli stormi di uccelli o il pallone di un aerostato, è la via règia per entrare, dolcemente, in una naturale sintonia con la vita.
Non ci sono commenti.
Ultimi commenti Segui questa conversazione
Commenta