Regia di Fernando E. Solanas vedi scheda film
Un anno dopo il Diario del saccheggio, il viaggio di Fernando Solanas nella storia recente dell'Argentina continua con una serie di istantanee che mettono perfettamente a fuoco la forza di volontà e la dignità di persone che, a dispetto delle innumerevoli avversità, hanno saputo riscattarsi. I diversi capitoli di questo secondo, struggente documentario - parte di una memorabile trilogia - annoverano personaggi stupefacenti: c'è il pony express appassionato di letteratura, capace di macinare 100 chilometri al giorno pur di saziare la sua fame di libri; c'è un cinquantenne che pur di andare a insegnare a ragazzini poverissimi intraprende ogni giorno 5 ore di viaggio; ci sono i gestori di una mensa per i poveri; una famiglia con una miriade di figli che sbarca il lunario raccogliendo oggetti con un carretto; ci sono i medici e il personale di un ospedale modello; ci sono le Madres che si oppongono alla vendita forzata dei terreni che loro stesse hanno coltivato per una vita e c'è una fabbrica autogestita. Sullo sfondo di questo paesaggio umano poverissimo ma eccezionalmente pieno di dignità c'è l'altra Argentina, quella di Duhalde e di Kirchner, quella delle repressioni feroci nei confronti dei manifestanti, roba da far sembrare il G8 di Genova un allegro pic nic domenicale. C'è l'intollerabile boria dei magistrati, l'intreccio sfacciato tra mafia, polizia e governo, i problemi assurdi creati da una burocrazia bolsa, che rendono a volte persino impossibile seppellire i morti.
Meno riuscito del precedente sul piano formale, La dignità degli ultimi getta uno sguardo lucidissimo, sfrondato da qualsiasi retorica, su un'umanità costretta a condizioni estreme. Un film pedagogico, morale, imperdibile.
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