Regia di Carlo Virzì vedi scheda film
Caterina va in vacanza. Anzi, Camilla. Tredicenne di famiglia benestante, con madre nevrotica (una splendida Laura Morante) e padre puttaniere (un puntuale Andrea Renzi), decisa a farsi baciare per la prima volta durante l’estate del 1987 davanti al mare dell’Argentario. La storia, ricavata dal romanzo di Teresa Ciabatti Adelmo, torna da me (Einaudi), è tutta qui. Carlo Virzì, fratello di Paolo e autore delle colonne sonore dei suoi film, la rinfresca con un immaginario in parte mutuato dal cinema del Virzì più conosciuto, che gioca abbastanza di sottrazione, ed evitando il più possibile il déjà-vu, i riferimenti recenti (da Notte prima degli esami a Melissa P) e soprattutto la superficialità di un altro film assai affine, Dillo con parole mie di Daniele Luchetti. Non che il risultato faccia strappare le vesti: che una fetta del nostro cinema contemporaneo sia attratto dalla pre-adolescenza è figlio più d’un malinteso (in sala ci vanno i giovanissimi e quindi parliamo di loro) che di una reale necessità. Insomma, la tentazione di uscire dalla visione con il classico echissenefrega è forte. Tuttavia il prodotto è dignitoso, la regia (all’esordio) pulita e gli attori in parte. Oltre alla citata e bravissima Morante, vanno senz’altro ricordati Gigio Alberti (che pare conoscere una seconda giovinezza visto anche il bel ruolo interpretato in 4-4-2) e Neri Marcorè. Una spremuta estiva da bere tutta d’un fiato e in fretta.
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