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Radio America

Regia di Robert Altman vedi scheda film

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La recensione su Radio America

di steno79
7 stelle

Non ho alcun problema a definirmi un altmaniano. Il regista di Kansas city è stato uno dei maestri della New Hollywood e del cinema mondiale con all'attivo capolavori assoluti come Nashville e America oggi e altri film eccezionali come I compari, La gang, Gosford park, ha inventato il film corale e ha rivoluzionato il cinema degli anni Settanta. A prairie home companion è il suo ultimo film e ha un esplicito valore testamentario: era logico avere aspettative di una certa importanza. Devo riconoscere che la regia altmaniana ha sempre un impatto cinematografico non indifferente, soprattutto nell'alternanza di canzoni country di cui ci fa ascoltare brevi frammenti con sequenze in cui interagiscono i vari personaggi all'insegna della malinconia, della commozione e perfino qualche gag un po volgarotta come le scorregge dei cow-boy Harrelson e Reilly. La sceneggiatura di Garrison Keillor, conduttore del programma radiofonico in questione, è però un po discontinua, certamente non paragonabile a quella di Nashville scritta da Joan Tewkesbury,  alcuni personaggi sono soltanto abbozzati, altri come il Cacciatore di teste di Tommy Lee Jones si perdono in dialoghi inconcludenti, manca la genialità nel gestire la costruzione polifonica dei migliori film corali del regista. Fra le canzoni, eseguite live dagli attori, le migliori sono certamente  quelle del duetto Meryl Streep e Lily Tomlin, che hanno più spazio rispetto agli altri performer vocali e danno anche buone prove recitative (è da rimpiangere che un mostro sacro come la Streep non abbia mai collaborato in precedenza con Altman, mentre la Tomlin era una delle sue muse abituali). Nel cast mi è piaciuta anche Virginia Madsen, discreto Kevin Kline come detective, poco influente Lindsay Lohan. Da un genio come Altman ci si poteva aspettare qualcosa di più per il suo passo d'addio, la scelta di girarlo tutto nel teatro senza esterni lo rende un po claustrofobico, ma resta sempre un intrattenimento intelligente, stavolta privo della dimensione politica.  Voto 7/10

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