Regia di Scott Coffey vedi scheda film
Un nome, un'attrice. Naomi watts, o forse Ellie Parker?
Interessantissimo lungometraggio, diretto (e interpretato) da Sott Coffey, amico della Watts conosciutosi sul set di Mulholland Drive.
Un'opera che è un'ode all'attrice, la Watts, che senza freno alcuno si autocelebra. La storia racconta di una (non più giovanissima) attrice, che cerca di sfondare nel cinema passando da un'infinità di provini, senza però riuscire mai a trovare la giusta opportunità. Praticamente la vera storia della Watts prima del colpo di fortuna con Lynch.
Partiamo con il presupposto che la Watts sia la miglior attrice della sua generazione, in questo film non fa che dimostrare il suo infinito talento: ride, piange, corre, ama, mangia, vomita, scopa con una naturalezza e classe unici.
Vedere le realistiche peripezie di questa ragazza della porta accanto che a ritmo forsennato cerca il modo di essere apprezzata (anche dal mondo, dal suo uomo, dai suoi colleghi e amici) è incredibilmente appassionante.
Non è un film che tecnicamente impressiona, narrativamente è semplice e il taglio documentaristico funziona ma ha tutti i limiti del genere (tende ad esser ripetitivo), ma preso anche solo come un quasi biopic, non può che piacere. Se poi la Watts già piace, acquista valore aggiunto. Divertentissimo, da vedere.
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