Regia di Jacques Becker vedi scheda film
Più che un film di gangster, si tratta, come giustamente scrisse Georges Sadoul, di «un soliloquio sull'amicizia e l'inizio della vecchiaia», affidato a un grande Jean Gabin, che, rispetto ai film dell'anteguerra, ha perso in atletismo ma ha acquistato in finezza interpretativa. In più c'è un passaggio di consegne con l'emergente Lino Ventura, qui al suo primo film, in un ruolo già di un certo spessore. Il film di Becker (uno dei registi più profondamente francesi del cinema francese), serrato come un buon noir d'annata, come i film americani di gangster, ha il suo forte nell'atmosfera che sa creare intorno ai suoi personaggi. Qui, tra malavitosi che spesso hanno nomi di derivazione italiana (Angelo, Marco, ecc.), sembra d'essere dentro una canzone dei Negresses Verts dell'album "Mlah!", tra "Zobi La Mouche" e "Marcelle Ratafia" ("la Madonne de la mafia"). Anche se il tema musicale del film, composto da Jean Wiener, è bello di per sé, senza bisogno di riferimenti moderni. Voto al film: 8. (1 dicembre 2007)
Un anziano gangster parigino, che vorrebbe ritirarsi dal giro, dopo avere venduto una serie di lingotti d'oro, frutto di una rapina all'aeroporto di Orly (il grisbi), è costretto a venire a patti con una banda rivale, che ha rapito il suo migliore amico Riton.
Non ci sono commenti.
Ultimi commenti Segui questa conversazione
Commenta