Regia di Alex Infascelli vedi scheda film
La sindrome del gemello evanescente: chiunque di noi la senta nominare, che fa? Va sull'enciclopedia, va su Wikipedia, si informa, riflette sulla questione e continua normalmente la sua vita. Il talentuoso Infascelli invece, probabilmente caso unico sul pianeta, non può esimersi dallo scriverci e girarci un film. Che è una plateale boiata. Didascalico nelle ricostruzioni dell'infanzia e del travagliato rapporto con la gemella mai nata; ipercinetico e tronfio di un montaggio selvaggio (alla videoclip, da cui il talentuoso regista proviene); per lunghi tratti angosciantemente silenzioso e cupo (un horror ha innanzitutto il dovere di non annoiare lo spettatore!); lasciato in pasto a cinque 'attrici' che sono poco più che dilettanti: H2Odio è un vero e proprio atto di odio verso il cinema, altrochè, e lo testimoniano le rancorose dichiarazioni del talentuoso, che non trovando distribuzione per il suo lavoro ha deciso di affidarlo alle edicole tramite L'espresso, primo caso in Italia di operazione simile. Vogliamo dirlo? Diciamolo: peccato, perchè qualcosa da dire Infascelli ce l'avrebbe anche, ma pare che il suo talento rimanga qui perennemente imbrigliato in un'incomprensibile voglia di strafare, di sorprendere, di lasciare un segno: l'aggettivo adatto a questo punto diviene 'pretenzioso'. 3/10.
Cinque ragazze si ritirano per una settimana in una villa su un isolotto per purificarsi bevendo solo acqua. La padrona di casa, Olivia, ha però dei comportamenti strani: la tragedia non tarderà ad arrivare.
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