Regia di Nicholas Mastandrea vedi scheda film
Due ragazze, Nikki e Sarah e tre ragazzi, (Noah più i fratelli John e Matt) si concedono un weekend di svago su un’isola apparentemente disabitata, nella casa dello zio dei due fratelli, che aveva raccontato loro della presenza sul posto di un centro di addestramento per cani. I quali, però, nel frattempo, si sono impadroniti del territorio, hanno metabolizzato, pare, un’epidemia di rabbia e manifestano ben presto la loro ostilità verso il gruppo di umani. Erotismo e substrato culturale da college movie, psicologia da “Reader’s Digest”, spunti telefonatissimi, comicità involontaria. L’unico elemento effettivamente rilevante è l’utilizzo di cani in carne e ossa e non ricreati digitalmente. Ma a parte il finale e un paio di sequenze nella seconda parte (l’incursione acrobatica di Michelle Rodriguez al capanno dell’auto, la fuga dei due in auto rincorsi dal branco) la visione complessiva è piuttosto sconfortante. Nemmeno i più fieri nemici dell’horror si meritano battute come «Chi vive in modo così estremo di solito muore giovane», «Ricordi quando mi hanno fatto una trasfusione per un morso di pipistrello alle Bahamas?» o, nel pieno del terrore, «Ve l’ho detto: i cani di questo posto non sono amici dell’uomo». Con buona pace del patrocinatore Wes Craven.
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