Regia di Werner Herzog vedi scheda film
Herzog è un maestro nel rendere la natura stessa protagonista,come se avesse parte nella sceneggiatura al pari di un attore.In questo film la montagna è la protagonista principale assoluta,che come una bella donna sceglie chi amare e chi ripudiare,solo Vittorio Mezzogiorno (questo purtroppo sarà il suo ultimo film) che fa la parte di un alpinista vecchio stile,saprà rispettarla e verrà premiato per questo...senza però farci mancare un bellissimo finale a sorpresa.Le scene sono sempre al limite del possibile,come nella tradizione di Herzog,le inquadrature sono mozzafiato...Si percepisce il freddo,la paura,il silenzio,la solitudine...La lotta tra chi rispetta la montagna e la sfida sapendo aspettare il momento giusto,e chi invece ci vede solo il mezzo per potersi arricchire e trovare la fama è palese,quello che più mi ha toccato è stata la ricerca di se stessi,il ritrovarsi nella solitudine e nel contatto con la natura,senza sfidarla per vincerla ma sfidarla per poterla conquistare...Proprio come si farebbe con un'amante:la conquista per amore,non per sopraffare.
Niente,mi pare si fosse capito.
L'amore di Herzog per le imprese impossibili è veramente palpabile in questo film,un inno all'amore per il rispetto e "l'ascolto" della natura.L'uomo può raggiungere la vetta solo se sarà all'altezza di un'impresa tanto alta.Epico.
Ultimo film del bravo attore napoletano,che qui fa una parte lontanissima dalle sue precedenti.Ha lasciato un grande vuoto.Eppoi è una impresa di per se mettere insieme un napoletano e un tedesco e fare un bel film al di là di ogni nazionalità.
Attore che ho sempre seguito,fa la parte più imprevedibile del film.
E' il girnalista che mette su la sfida tra i due scalatori,rimarrà lui stesso vitttima delle sue scelte,anche se non scalerà la montagna personalmente,la sfrutta per bassi motivi di scoop giornalistici.Personaggio fallimentare,Donald Sutherland molto convincente.
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