Regia di Werner Herzog vedi scheda film
Lo promuovo per il finale ....
Un giornalista fa nascere una sfida tra un famoso scalatore classico ed un giovane free climber per scalare l' inviolato Cerro Torre ...Werner Herzog in quello che è il suo film meno personale ( visto che non ne ha scritto nè il soggetto nè la sceneggiatura ) aggiunge al tema più classico della lotta dell' uomo contro la natura quello della sfida tra uomo ed uomo . E' abbastanza evidente come l' idea del soggetto sia venuta a Reinhold Messner ( non all' ultimo dei fessi ! ) dalla discussa scalata al Cerro Torre di Cesare Maestri nel 1959 , che presenta tragiche vicissitudini simili a quelle del film , anche se certo non così romanzate . A questo proposito alcune coloriture , come l' abbastanza inutile triangolo sentimentale , fanno ritenere che questa ( nonostante le molte lentezze ) sia probabilmente la pellicola più commerciale di Herzog . Dal film trapela anche una critica piuttosto palese ad un certo modo di fare informazione spettacolarizzata , con la lugubre figura del giornalista , sempre incredibilmente vestito alla stessa elegante maniera , persino nella gelida Patagonia : giacca , camicia , cravatta e scarpe da città , con in più il grande impermeabile nero svolazzante , che lo fa somigliare ad un vero avvoltoio ! Comunque , se per gran parte del film domina uno spiazzante senso di attesa , la parte finale è invece ( finalmente ! ) un gioiellino di Cinema avventuroso ambientato tra la natura più ostile , con il realizzarsi della sfida tra i due protagonisti che salgono contrapposti verso la vetta .
Lo sfortunato Vittorio Mezzogiorno è l' inatteso protagonista e fornisce una prestazione anche fisicamente adeguata . Il suo contraltare è il giovane arrampicatore tedesco Stefan Glowacz , spettacolare nelle sue scalate . Il giornalista arrivista è il grande Donald Sutherland , vera anima nera della vicenda . Poi troviamo la bella francesina Mathilda May , oggetto della sfida sentimentale tra i due scalatori , che pure qui riesce a mostrarsi come mamma l' ha fatta . Infine , in un piccolo ma fondamentale ruolo , abbiamo il bravo Brad Dourif nei panni di un folle ex alpinista . Se il film non è perfettamente riuscito ( alcuni dialoghi sono francamente imbarazzanti ) e rimane molto lontano dai vecchi capolavori di Herzog , devo ammettere però che lo spettacolo fornito dalla Natura nell' ultima mezz' oretta porta la mia valutazione complessiva al 6,5 .
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