Regia di Michele Carrillo, Claudio Cupellini, Francesco Lagi, Roan Johnson vedi scheda film
Quattro episodi sul calcio italiano di oggi. Quattro registi, Paolo Virzì produce e Francesco Bruni “supersceneggia”. Nel primo, Meglio di Maradona di Michele Carrillo, un giovane talento in prova alle giovanili della Juve scappa per tornare alla libertà dei vicoli partenopei e al suo allenatore povero ma “de core” (D’Angelo). Nel secondo, La donna del mister di Claudio Cupellini, il trainer della Lazio femminile (Ravello) pende ancora dalle labbra della madre (Degli Esposti) e fa scappare la promessa sposa, cui apre gli occhi una centravanti lesbica (Inaudi). Balondòr di Francesco Lagi vede un patetico ex giocatore e aspirante procuratore (Alberti) portare clandestinamente a Milanello un ragazzino del Mali per proporlo a un dirigente (Catania). Nel Terzo portiere di Roan Johnson, Valerio Mastandrea, che non vuole appendere i guanti al chiodo nonostante sia relegato agli spalti, vende l’ultima partita di campionato per fare il colpo con due compagni e viene sorpreso da se stesso. Felicità di sguardo, situazioni e accenti, non altrettanta originalità di regia, molta ironia (troppo caricaturale Alberti, vagamente ispirato al Sordi di Giudizio universale) nessuna apologia né autocompiacimento: in apertura si citano insieme Roland Barthes e Carletto Mazzone. Forse il calcio non può che essere rappresentato così, per quadri che ne rendano la molteplicità di intrecci umani, commerciali e metaforici.
Non ci sono commenti.
Ultimi commenti Segui questa conversazione
Commenta