Regia di Michele Carrillo, Claudio Cupellini, Francesco Lagi, Roan Johnson vedi scheda film
Una buona idea di fondo caldeggiata e finanziata da Paolo Virzì che si perde nei meandri di una costruzione spesso senza mordente. Quattro storie svincolate che formano il più classico dei film a episodi, senza alcun raccordo o fil rouge se non quello offerto dal calcio.
Virzì mette mano su tutte le sceneggiature affidate poi a quattro registi diversi ognuno dei quali emergenti.
Solo il quarto episodio, pur non essendo affatto innovativo, può dirsi quadrato e sufficiente. Intitolato "Il Terzo Portiere", ruota attorno a un tentativo di combine che sfumerà per orgoglio e per il brivido di sentire ancora una volta gridato il proprio nome dal pubblico. Più che valide le interpretazioni con Valerio Mastrandrea che parla in toscano e il mitico Massimo Reale (il Montini di Classe di Ferro) che si distinguono sugli altri unitamente al bravo Michele De Virgilio.
Grossa interpretazione di Gigio Alberti nel terzo episodio che prova a gettare uno sguardo sullo sfruttamento dei giovani bimbi africani sdoganati nel calcio con faciloneria e senza alcuna garanzia di rispetto dei diritti. Purtroppo lo script privilegia il farsesco e tende a svanire in un epilogo indefinito.
Non riusciti gli altri due episodi. Il primo (il peggiore) è una summa degli stereotipi sui napoletani (male Nino D'Angelo), mentre il secondo delinea una tresca amorosa nell'ambito del calcio femminile che tende a prevalere sui contenuti calcistici proponendo elementi erotici forse fuori luogo per il contesto. Molto brava Francesca Inaudi.
Nel complesso, 4-4-2 è un prodotto mediocre, non sfruttato a dovere a causa di uno scarso impegno in fase di scrittura.
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