Regia di Brett Ratner vedi scheda film
Già presentato come l’ultimo capitolo della trilogia, nonostante il finale lasci qualche porta aperta, questo X-Men III conferma che la riduzione in cinecomics del classico Marvel è nata sotto una buona stella. Certo, l’epilogo beneficia della maturità dei primi due film di Bryan Singer ma Brett Ratner, da illustratore qual è, sa coinvolgere quanto basta. Jean Grey resuscita e diventa onnipotente. Subito Magneto cerca di arruolarla per l’attacco finale al cuore degli homo sapiens, che nel frattempo si sono dotati di una “cura” in carne ed ossa che può guarire i mutanti. Il problema è: sicuri che i superpoteri siano una malattia? Il limite del film sono i troppi personaggi. Le new entry Angelo e Bestia, due degli X-Men originari, meritavano più spazio. Detto questo, è da schizzinosi inorridire di fronte a un ipertecnologico “pastiche” che è esattamente ciò che vuole essere: un divertente fumettone. Anzi, Hollywood dovrebbe farne più spesso di film così, con effetti speciali perfettamente calati nella fisicità delle situazioni come si vede bene nella notevole sequenza della morte di Xavier. In attesa di vedere Superman di Bryan Singer, si chiude con X-Men III una trilogia che dimostra come il rapporto tra settima e ottava arte (quella in sequenza) possa essere fecondo.
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