Regia di Joe Dante vedi scheda film
La notte di Natale di una tranquilla cittadina americana è sconvolta dalla nascita, crescita ed evoluzione di creature chiamate Gremlins. Nella prima parte del film viene mostrato come dal "genitore" dei Gremlins, un animaletto da compagnia dotato di intelligenza e sentimenti umani, chiamato Mogway nascano i mostriciattoli verdi, altrettanto intelligenti ma più cattivi, che metteranno a ferro e fuoco la città. Nella seconda parte, i Gremlins si esprimono in tutta la loro capacità distruttiva. Le creature sono animate da intenti distruttivi e raggiungono i loro scopi attraverso scherzi crudeli e devastazioni gratuite, godendo poi dei risultati raggiunti; inoltre si travestono, mangiano, bevono, fumano, guardano proiezioni e giocano d'azzardo, in un'imitazione di azione goderecce tipiche degli esseri umani. Chi ha dato origine ai guai saprà arginare l'invasione dei mostriciattoli. Joe Dante non si limita a portare in scena una storia fantastica a tinte fosche (anche troppo, per i miei gusti; da bambino ero terrorizzato da questo film), ma esprime una critica ad una porzione delle società e mentalità americana: la "zuccherosità" di una notte di Natale si appresta a velare tutte le ipocrisie, disparità, ingiustizie della cittadina teatro degli eventi, con i suoi personaggi tipo, negativi e positivi (la vecchina-bene, avida padrona di mezza città; il personaggio disagiato - l'unico che intuisce le capacità distruttive dei Gremlins - lasciato malinconicamente quasi in solitudine; poliziotti spacconi ed incapaci; la madre/moglie esemplare che stermina forme di vita sconosciute a difesa della "propria cucina"; l'incauto protagonista); un'orda di mostriciattoli "politicamente scorretti" spazza via tale velo. Qualche lacuna, forse voluta, c'è. Non è spiegato nulla dell'origine dei Mogway e del loro bizzarro sistema riproduttivo, ci si limita a presentarlo come un segreto dell'Estremo Oriente. Non mancano infine azione, suspence, e, soprattutto, ironia.
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