Regia di Joe Dante vedi scheda film
SOLO LEGGENDE METROPOLITANE?
Un uomo con cappello a cilindro sta percorrendo le vie nipponiche, segmento in costume che ricorda il detective Eddie Valiant del film Chi Ha Incastrato Roger Rabbit. Il pensiero dello spettatore si innalza ad ogni passo dell'uomo e l'occhio indiscreto viaggia alla velocità della luce nei banchi che stanziano sulle vie di Chinatown. Germi ribellionistici vengono respirati da tutte le persone della strada, compreso l'uomo. Questo il prologo descritto nei minimi particolari del film Gremlins, diretto da Joe Dante, da una sceneggiatura di Chris Columbus. Quello che ho descritto non è il vero e proprio prologo, ma un incredibile fatiscenza del metacinema che, a film già iniziato, comincia già a metterti tensione.
Il film poggia sulla figura minuscola e graziosa del Mogwai, animaletto da casa che tutti noi vorremmo avere. Però, si si violano le tre regole di base, può far nascere i Gremlins, creature spietate che provocarenno più di uno scompiglio nella città dove avranno luogo questi incidenti.
L'inventore strambo è un simbolo minuscolo della magia, che Columbus riprenderà poi nei primi due episodi del famoso maghetto Harry Potter. E' lui l'uomo che passeggia per le vie di Chinatown. Nel corso del film, Dante ci fa vedere all'opera molte invenzioni dell'uomo che non funzionano. A provarle sono la moglie e il figlio abbastanza grande. Questa magia è rivolta verso un chip che la fa diventare paurosa e piena di sangue. E' proprio quest'ultima che regola le emissioni di paura nella prima parte per poi stravolgere tutte le leggi possibili e immaginabili nella seconda parte, ovvero quando i gremlins cominciano a scatenarsi. Però dentro la magia, di solito, come ci ha insegnato Walt Disney, i cattivi vengono sempre sottomessi. Queste specie di invenzioni magiche, che siano strambe, malfunzionanti e inutili, riserbano un posto di classe per la seconda parte del film, il quale una delle tante invenzioni presente nella casa dei protagonisti uccide un gremlins. Insomma, questa magia è uno dei temi centrali del film e parte fondamentale del divertimento collettivo.
Il figlio dell'inventore è un personaggio che incatena il resto dei personaggi nell'incasinamento totale, accogliendoli nella casa dei gremlins e nel mondo favolistico di cotanto regista pluripazzo. Infatti, appena parte il The End, non si sa se classificarlo nella cerchia dei buoni o in quella dei cattivi. Nella prima si può mettere per l'enorme lavoro che ha fatto sconfiggendo i gremlins, anche nel bel finale con tanto di mega esplosione a distruggere completamente gli effimeri cattivoni della storiella. Nella seconda cerchia si può mettere per il fatto che ha coinvolto, come già detto prima, in un giro malsano questi personaggi diciamo di contorno, che non sono nemmeno pochi. Si passa dal professore universitario di chimica, il primo a capire il perchè della strana trasformazione avvenuta dal buono al cattivo, sino ad arrivare a un bambino amico del protagonista, il primo a scoprire, al di fuori della famiglia, dell'esistenza del mogwai. E, per chiudere, come ciliegina sulla torta, c'è l'amore per una ragazza, specie se tra adolescenti, uno dei temi preferiti da Joe Dante per narrare il continuo e lento proseguire della storia. Ma però ci poniamo una domanda, ma siamo davvero sicuri che l'evento scatenante sia stato il protagonista oppure qualcun'altro? Opterei per il secondo, dato che è un bambino a dare al padre del protagonista il mogwai. Infatti suo nonno, il venditore dell'animaletto, ha deciso di non venderlo perchè bisogna averne cura. Dopo questa scelta, per finire, si può tranquillamente mettere il protagonista nella cerchia dei buoni. E chiuderla qui con il dibattito.
C'è una forte contrapposizione tra la "mamma" buona e i "figli" cattivi. In questo caso non mi riferisco alla famiglia protagonista, ma al processo di nuova generazione che si suppone dia vita alle pestifere creature. Infatti, che strano trovare e vedere dei figli che non abbiano alcuna caratteristica con la madre. Naturalmente quest'ultima ha una riproduzione asessuata, ovvero senza organi genitali. Il processo che da vita ai gremlins è quello detto nelle tre regole importanti da rispettare. Mai esporlo a una forte luce, mai esporlo all'acqua, mai dargli da mangiare dopo la mezzanotte. Queste sono le tre regole da seguire ma, naturalmente, il protagonista le stravolgerà completamente.
Il mogwai potrebbe diventare il miglior amico dell'uomo, prendendo il posto del cane. Quest'ultimo è presente nel film, appartiene naturalmente al protagonista ed è una figura che risente molto dell'arrivo del peluche vivo. Sembriamo noi quando il nostro migliore amico ci lascia stare e considera soltanto un altro ragazzo. Questa incredibile verità viene narrata in questo film con una forza magistrale, stravolgendo completamente tutti i comportamenti primari che dalla scimmia hanno portato all'uomo vero e proprio.
E' bello Gremlins, nulla da dire. Però qualche peccatuccio lo contiene, anche bene. Con un seguito sempre diretto da Joe Dante.
La scena del cinema, la migliore in assoluto dell'intera pellicola, è dolce e melodica. I gremlins seduti sulle poltrone del cinema che guardano Biancaneve e I Sette Nani, diventati tutto ad un tratto, persone umane.
Altro che cani.
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