Regia di Ken Loach vedi scheda film
I fatti sono quelli già raccontati da Neil Jordan in Michael Collins: la lotta per l’autonomia irlandese nei primi anni ’20, l’accordo di compromesso con la Gran Bretagna, la drammatica spaccatura interna al fronte indipendentista (anzi, qui addirittura alla stessa famiglia). Da un buon manicheo come Loach non ci si possono certo attendere sfumature, che infatti non ci sono: gli inglesi sono stronzissimi, ovviamente ci si indigna, ma è un’indignazione prefabbricata, un sentimento che si prova per puro automatismo, quasi senza partecipazione emotiva; d’altra parte lui ci mette tanta di quella serietà che pare brutto dargli voti bassi. Un po’ meglio la seconda parte, dove, come in Terra e libertà, c’è un gruppo di combattenti che si ritrovano a militare gli uni contro gli altri senza neanche rendersi conto di come sia successo. E proprio nell’ultima scena, finalmente, c’è anche un po’ di vera commozione.
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