Regia di Ken Loach vedi scheda film
Diretto, radicale, impegnato e militante, urgente e necessario, mai accomodante, questo è in sintesi il cinema dell’anglosassone Ken Loach. Da vent’anni presenta i suoi drammi a sfondo storico (TERRA E LIBERTA’, LA CANZONE DI CARLA) e le sue commedie sulla working class (RIFF RAFF, PIOVONO PIETRE, MY NAME IS JOE, IN QUESTO MONDO LIBERO) al festival di Cannes e Venezia, senza registrare mai flessioni o cadute di stile, anzi sempre coerente alle tematiche di denuncia sociale e/o politica corroborate da un’onesta intellettuale e da un’idea di cinema classico senza particolari slanci registici ma tutto concentrato sul pathos e sulle robuste interpretazioni. IL VENTO CHE ACCAREZZA L’ERBA ha vinto a sorpresa Cannes 2006, perché FAHRENHEIT 9/11 di Michael Moore aveva già trionfato un paio di anni prima e sembra che un certo cinema sia da catalogare come optional buono solo per alcune stagioni. 1920-21, il giovane medico irlandese Damien decide di abbandonare una promettente carriera a Londra per unirsi al fratello Teddy nella lotta contro gli inglesi, invasori e feroci oppressori dopo aver assistito alla barbara uccisione di un amico e al pestaggio di alcuni ferrovieri. La guerra dei Repubblicani irlandesi contro gli inglesi per ottenere l’indipendenza si conclude con una parziale vittoria, l’Irlanda del Nord rimane agli inglesi e questi ultimi riescono a far dividere gli irlandesi in due fazioni, sostenitori del trattato di Londra e nazionalisti duri e puri, dando inizio a una dolorosa guerra civile. Damien e Teddy si schierano su fronti opposti, uno dei due verrà fatto fucilare dall’altro. La storia dell’Irlanda e dell’IRA, quando non aveva ancora intenti terroristici, e la vergognosa egemonia britannica raccontata dal regista con passione e impegno allergico a enfasi e facili spettacolarizzazioni. Due fratelli, le famiglie, la piccola comunità di amici, i processi sommari e popolari, il ruolo importante delle donne all’interno della giustizia, la crudeltà dei soprusi e le inevitabili conseguenze. IL VENTO CHE… coagula in maniera avvincente la storia con la S maiuscola a piccole storie comuni, grandi ideali alla formazione umana e politica di piccoli grandi uomini e in eguale misura rabbia e dolore, emozioni e ingiustizie. Ottimi tutti gli interpreti, specie Cillian Murphy (Damien), Padraic Delaney (Teddy) e Liam Cunningham (Dan).
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