Regia di Richard Linklater vedi scheda film
Un film particolare che parla di alimentazione da una prospettiva diversa da quella a cui siamo abituati e utilizza l'alimentazione per parlare un po'di come funziona il Paese piu'civile e piu'libero del mondo,gli Stati Uniti d'America.Pur parlando di hamburger non siamo dalle parti del documentario invettiva Super size me(realmente una fotografia dell'assurdita'di un certo tipo di America) ma questo Fast Food Nation non è meno inquietante.L'America ormai è diventata la nazione dei fast food,dei panini a doppio piano infarciti con chissa'quali schifezze.E la storia parte proprio da qui:un direttore di marketing viene inviato sul sito di produzione degli hamburger contenuti nel Big One,il panino piu'venduto della casa di fast food per cui lavora,perche'si è scoperto che la carne in esso contenuta ha un tasso di coliformi fecali troppo alto.per dirla in termini piu'concreti è contaminata con sterco di vacca.E fa letteralmente accapponare la pelle il suo dialogo col responsabile locale(un serissimo Bruce Willis)che gli perora l'inevitabilita'di una contaminazione del genere e che ritiene quasi salutare che comunque ognuno giorno dopo giorno mangia un po'di sterco.Accanto a questo discorso viene affrontato quello dell'immigrazione clandestina che negli Usa(la nazione piu'libera e civile del mondo,o almeno cosi'dicono loro)viene affrontato a suon di pallottole.E allora vai con gli squadristi del furgone che caricano una decina di immigrati per un lungo viaggio a caro prezzo,che ti sistemano in motel di paesini sperduti che esistono solo in virtu'delle fabbriche che sono impiantate sul loro territorio,che addirittura ti trovano lavoro nella fabbrica di hamburger locale di cui abbiamo parlato fin da ora.E poco conta che i turni siano disumani,che il rumore sia insostenibile,che il capo settore abbia il vizio di molestare con successo le ragazze promettendo loro posti migliori,che non abbiano diritti di nessun genere ,che quando succede un incidente sul lavoro non abbiano assicurazione sanitaria e anzi vengono ingiustamente accusati di essere responsabili dell'incidente occorso e conta ancora meno che la moglie del lavoratore accusato di negligenza che fa la cameriera, per pagare le cure mediche al marito si faccia trovare un secondo lavoro ad asportare reni ai bovini appena macellati grazie al solito favore sessuale col capo settore di cui sopra(teoricaamente fidanzato con la sorella)....Non conta nulla perche'fare lo schiavo negli Stati Uniti d'America è molto piu'pagato di qualsiasi lavor in Messico.Questo è un film dalla struttura orginale(il finale è composto da immagini vere tratte da un qualsiasi mattatoio in cui stordiscono il bovino con la pistola a proiettile captivo e poi lo sgozzano)che è inquietante in modo sottile,sembra rassicurante ma in realta'mina alla base molte certezze,non ultima quella dell'alimentazione.Molti nomi celebri compaiono per pochi minuti(vedi Willis nella vita anche proprietario di una catena di ristoranti) in un film che credo ci racconti una faccia dell'America molto piu'vera di quella edulcorata che vediamo tutti i giorni,che mostra l'altra faccia del Sogno Americano,che mostra l'incubo .....
ottima
lo scafista da furgone
lo zio libertario
molto piu'dimessa del solito
breve apparizione
un protagonista giustamente perplesso e ottimo per il ruolo....
regia ferma per un film originale
Non ci sono commenti.
Ultimi commenti Segui questa conversazione
Commenta