Regia di Aki Kaurismäki vedi scheda film
In "Le luci della sera" le inquadrature sono grand tableau fotografici di depurata espressività, rilievo fisico. Lo sono quelle di Helsinki, e i suoi non luoghi: i palazzi per uffici, i centri commerciali. E ancor più i primi piani dei protagonisti. Unico sentimento manifesto, è il torpido ottimismo del vigilante notturno, Koistinen, che lo porterà in maniera consapevole a scivolare inesorabilmente verso la reclusione. Per l'impassibile Koistinen un neutro percorso, aperto al domani. La prigione: uno storico carcere di scuri mattoni, dall'apparenza oppressiva. Questo si un luogo, dove a dispetto della sua gravità, c'è sole, vita.
Torpido ottimismo, che fino all'ultimo respiro non ha rimedio nella scaltrezza o disincanto, e coincide con la voluttuosa ostinazione del looser.
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