Regia di Aki Kaurismäki vedi scheda film
cosa è successo? perchè questo film di kaurismaki mi è piaciuto? o, forse, perchè gli altri non mi sono piaciuti? mah, che interrogativi arcani o meglio inutili. koistinen non ride mai, non ha amici, non ha una compagna, nessuno lo gode, al più lo canzonano o lo allontanano come un sudicio barbone. fa un mestieraccio, vive in uno scantinato, si fa pestare da tre energumeni per un povero bastardino legato fuori da un bar da giorni. forse sente un'affinità. poi una sera una biondona che arriva direttamente dai film di serie zeta americani degli anni 50, si vuole sedere di fronte a lui in un bar deserto "pieno" di sedie "vuote". un boss malavitoso che viaggia su di un taxi americano dipinto di nero vede in lui la vittima sacrificale a cui spedire la bionda ammaliatrice. e koistinen si fa abbagliare. abbaccinato la bionda gli carpisce i codici d'ingresso ad una gioielleria in un centro commerciale che deve vigilare. koistinen perde la libertà per due anni. ha visto che la bionda ammaliatrice ha goffamente messo parte della refurtiva sotto un cuscino del sofà e lui si fa trovare con già la giacca addosso e i gioielli ben disposto sul tavolino dalla polizia. koistinen non tradirà la bionda dark lady, ma per la prima volta lo vediamo sorridere, anzi, ridere di gusto. in prigione tra gli altri carcerati. quando esce koistinen va a dormire in un dormitorio insieme ad altri diseredati. ritrova la donna del chioschetto al quale si fermava sempre per prendere i wurstel. trova anche un lavoro in un ristorante, ma sfortunatamente ritrova anche la biondona in compagnia del boss. viene fatto licenziare. persa la dignità di onesto lavoratore per la seconda volta, decide di commettere una pazzia e accoltellare il boss, ma non ci riesce e anzi viene picchiato a sangue. koistinen giace in un cantiere di quella città disumana che è helsinki e viene raggiunto dalla donna del chiosco. si stringono le mani dopo che koistinen ha promesso alla donna di non morire. la biondona ha trovato la punizione a fare da "donna delle pulizie" intanto che lui e gli scagnozzi giocano a poker.divisioni ben nette di classi, l'eroe buono e puro al quale il mondo volta insistentemente le spalle con quello sguardo carico rivolto alla telecamera, la creatura femminile cattiva senza redenzione "che fa quello che fa perchè è meglio che lavorare", un amore incondizionato del regista per l'eroe, un protagonista e co-protagonisti che girano per il film come ipnotizzati da una vita che li vuole addomesticati e che quando tentano reiteratamente un riscatto vengono strattonati e costretti alla realtà come quando si reca dal direttore della banca per chiedere un prestito e si sente rispondere che tanti soldi ad un pezzente come lui non ne darà mai. viva l'onestà.
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