Regia di Alejandro González Iñárritu vedi scheda film
Un film sulla solitudine dell'essere umano. 142 minuti di emozione per intrecciare in 3 continenti 3 storie prive di scene madri di facile impatto o dei classici colpi di scena, ma, nonostante questo, tenute magistralmente insieme dal regista in un contesto che si fa ansiogeno fin dalla prima inquadratura, avvolgendo lo spettatore in un'atmosfera di inquietudine che toglie il fiato. Iñárritu non ripete gli errori delle 2 precedenti prove ("Amorer Perros" e "21 grammi"), discrete ma un pò sfocate in cui di tanto in tanto si perdeva in fronzoli mostrando maggiore attenzione per la forma piuttosto che per la sostanza, ma stavolta trova l'equilibrio giusto: non un'inquadratura fuori posto, nessuna forzatura, zero didascalismo, niente che sembri gratuito o pretestuoso. Solo tanto rigore e tantissimo cuore: forma e sostanza, appunto.
Una donna in vacanza in Marocco è colpita casualmente da un proiettile; una tata costretta a portare con sé in Messico per il matrimonio del figlio i bimbi americani che custodisce; un'adolescente giapponese sordomuta e complessata cerca disperatamente qualcuno che le rubi la verginità.
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