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Flandres

Regia di Bruno Dumont vedi scheda film

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Badu D Shinya Lynch

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La recensione su Flandres

di Badu D Shinya Lynch
8 stelle

"Io credo molto nella catarsi… Non credo che il cinema debba essere gentile, per me il cinema dev’essere orribile, tremendo, doloroso, affinché lo spettatore possa liberarsi e “lavarsi” partecipando, in maniera abbastanza attiva. Io sono molto lontano dal cinema di divertimento, il cinema di divertimento ci addormenta, i cineasti e gli amanti del cinema devono svegliarsi, e per questo il cinema deve coinvolgerli, deve prenderli e catturare la loro attenzione, lo spettatore deve essere attivo, e non lasciarsi addormentare."
- Bruno Dumont -

Sguardi. Persone che camminano, scopano, vivono. Storie reali di assenze e presenze. Si fa la guerra - dentro e fuori -, lontani dal nulla nel quale si evolvono gli spasmi e le ansie degli esseri umani. Si abortisce - carne e spirito -, lontani dal caos nel quale danzano le bestie, uomini. Si respira la morte, il disagio, le ansie. I nervi scoppiano, le bombe esplodono. Sono semplici storie, incise nel tempo, che crollano e arrancano. L'amore esiste nella sua purezza indicibile, e anche il sesso è un sentimento incontaminato. La sofferenza, i dubbi e i desideri, Dumont, li racconta attraverso la polvere che sfiora il viso dell'universo - tramite silenzi, gesti, passi pesanti, amplessi, sguardi implosivi, emozioni brevi, contrazioni coscienziali. AffanniFilosofia di carne, palpabile, scivolosa ed effimera - forse eterna. I pianeti, i corpi : tutto ruota attorno a se stesso e, allo stesso tempo, intorno a qualcosa di più immenso, di irraggiungibile - Sole, Natura, Libertà. Protagonisti di una vicenda traslucida, vertiginosa, nella quale essi [mancati corpi celesti, sbiaditi] girano intorno ai loro stessi dubbi, alle loro incertezze, rimanendo però passivi verso le innumerevoli collisioni esistenziali. Indifferenti, invisibili - una storia come un'altra, un meraviglioso dipinto deforme che si stacca dalla tela dell'universo e prende forma [muscoli, ossa e lacrime] grazie alla forza creatrice e, soprattutto, rivelatrice che è la settima arte - Cinema, Dumont. Flandres è un'opera che racconta la fatiscenza della passione, la nevrosi delle emozioni ; è il resoconto lineare di un pezzo di cosmo - una storia comune, rappresentata in maniera ciclica [la fine è come l'inizio, si chiude il cerchio e si riparte da zero, da quella familiare stretta carnale] con la differenza invisibile che, ora, tutti i sentimenti sono dilatati. Scopare e (soprav)vivere. Amore, chissà, forse. Eyes Wide Shut. Bruno Dumont crea un affascinante contenitore filmico che accoglie la potenza dei battiti asincroni degli esseri selvaggiamente umani ; il regista lascia all'occhio dello spettatore [che si collega visceralmente alla pancia] il compito di dare una forma concreta al gusto amaro dei fatti mostrati in Flandres : l'Amaro di Dumont ha l'aspetto di una campagna, di un deserto arido, di un bacio, di una pallottola, di uno stupro, del sesso, di una sigaretta, di un abbraccio che chiude e slabbra il cerchio. Vite che scorrono (ir)regolarmente. Ipertensione cinematografica. Realtà.

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