Regia di Bruno Dumont vedi scheda film
Lo spettatore è “pieno”, sceneggia, interpreta. Per stupirlo occorre “svuotarlo”. Il mio film cerca di lavorare il cuore dello spettatore, di modificare il suo sguardo. Le Fiandre sono un mistero per me. È la mia terra natale: viscerale, sensibile, irrazionale. La cinepresa diventa un microscopio, un apparecchio che scruta il soggetto: ho bisogno della terra per filmare gli esseri umani. Filmandole, le Fiandre restituiscono una parte dell’esistenza umana (Bruno Dumont).
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