Regia di Guillermo Del Toro vedi scheda film
Voto: 3,5/5. Le mie aspettative sono state disattese, lo confesso. Forse non avrei dovuto immaginarmi un (quasi) capolavoro, eppure certi commenti entusiasti in tale errore mi hanno purtroppo condotto. Non dico che sia brutto, anzi. Lo promuovo senza esitazione. Perché si lascia vedere ed è superiore alla media. Solo, è deludente nel suo potenziale malamente sprecato e non è memorabile come avrei voluto che fosse.
Penso che i difetti principali siano sintetizzabili nella sostanziale mancanza di pathos. Nessuna delle due anime, quella fantastica e quella storica, funzionano nel pieno delle loro forze. Delle due dimensioni, tuttavia, la migliore si dimostra essere la prima. Del resto il Fauno è pure il miglior personaggio, per carisma e presenza scenica. Peccato che a questo intreccio suggestivo non sia stato concesso un più ampio respiro, di fervida immaginazione.
Degli altri nessun protagonista eccelle e la sola ad essere un minimo interessante è la governante Mercedes. Il dott. Ferreiro è troppo limitato dallo scarno tempo su schermo che gli è concesso. Ma, nonostante ciò, risulta comunque più convincente dell'anonima protagonista, Ofelia. Ella, infatti, soffre di una caratterizzazione ingenua e misera. Avrei gradito, per esempio, una resa più profonda del rapporto con la madre, Carmen. E l'intensità del dramma non è data manco dal terribile capitano Vidal: solo un'estenuante successione di violenza gratuita, per un cattivo spinto all'eccesso della caricatura, fino a scadere nel ridicolo, del superuomo immune a qualunque ostacolo, in grado di sopravvive oltre ogni previsione (sedativi, ferite letali...).
Il finale, poi, è scontato, prevedibile e affrettato (che era l'inseguimento nel labirinto... un omaggio a Shining?). Il film si salva soltanto grazie alla buona fattura tecnica, nella suggestione di fotografia, scenografia, costumi e colonna sonora. Soprattutto per quanto riguarda gli elementi fantasy che, ripeto, avrebbero meritato più spazio e attenzione.
Spagna, 1944. La fine della Guerra Civile. Carmen, che si è risposata da poco, si trasferisce insieme alla figlia Ofélia a casa del nuovo marito, il freddo e autoritario Vidal, capitano dell'esercito di Franco. Trovando insopportabile la nuova vita, la giovane Ofélia trova rifugio in un misterioso labirinto che ha scovato vicino alla grande casa di famiglia e dove il Fauno, la magica creatura che fa da guardiano al labirinto, le rivela che è proprio lei la principessa smarrita di un regno magico. Ma per scoprire la verità, Ofélia dovrà portare a termine tre compiti pericolosi, per i quali non è affatto preparata.
Ho avuto la netta impressione che le musiche di Javier Navarrete non siano utilizziate in tutto il loro potenziale.
Andrebbe dotato di un maggiore e più coraggioso lirismo.
Buono il suo talento visionario, ma avrebbe dovuto/potuto curare meglio la sceneggiatura, troppo insipida.
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